Storia sismica dell’Italia

18 Dic 2016 | 0 commenti

Se consideriamo che circa la metà degli italiani vive in zone sismiche, dove più del 60% degli edifici sono da considerarsi insicuri in caso di terremoto, in quanto progettati e costruiti senza vincoli dalla normativa antisismica, allora due grosse domande che mi faccio sono: quale è la storia sismica dell’Italia e quanti terremoti catastrofici vi hanno avuto luogo?

È inutile girarci intorno: l’Italia è un paese sismico.

Eccetto alcune zone franche, come la Sardegna e la Puglia sud-orientale (ma la mano sul fuoco non ce la metterei), la nostra penisola è interessata tutto l’anno da fenomeni sismici di varia natura, profondità ed entità – gli addetti ai lavori comprenderanno queste approssimazioni – senza tralasciare il fatto che ogni anno nel sottosuolo del nostro Bel Paese avvengono mediamente circa 2500 eventi di magnitudo 2.5 (non è poco!). La storia sismica dell’italia è quindi molto complessa.

L’attività sismica italiana è concentrata prevalentemente nella crosta terrestre a profondità decisamente minori di 40 Km. Bisogna escludere da questo calderone i sismi che avvengono lungo l’arco calabro e nel bacino tirrenico delle Eolie.

Inoltre basta guardare l’Italia su una cartina geografica per capire l’andamento della catena appenninica e, quindi, della sua attività tettonica, strettamente correlabile all’asse montuoso appenninico.

Tuttavia c’è da dire che solo nell’ultimo cinquantennio è stato possibile studiare bene, da un punto di vista fisico e matematico, i terremoti.

Cartina dell'Italia fisica. Storia sismica dell'Italia

Cartina dell’Italia fisica.

Gli antichi Romani furono degli ottimi osservatori, nonché dei grandi tecnici in molteplici discipline; a dirlo sono i fatti, le strutture da loro create e la storia. Furono loro i primi a scrivere la storia sismica dell’Italia.

Già Plinio si cimentò nella descrizione di tantissimi fenomeni naturali, tra cui il vulcanismo.

Ad ogni modo, nel corso del lungo impero Romano, e poi in epoca medievale, molti storici riportano i seguenti dati, magari approssimativi e lacunosi, tuttavia buoni indicatori di quanto avvenuto sul nostro territorio.

Dal 200 a.C. al 100 d.C. (date approssimative), gli antichi Romani riferirono, nelle loro cronache, di terremoti disastrosi nelle attuali aree della Toscana, dell’Umbria, delle Marche, dell’Emilia-Romagna, della Calabria, della Sicilia, della Campania e della Basilicata.

Nel 346 d.C. un terremoto distruttivo colpì l’Italia centro-meridionale, principalmente il Sannio; nel 362 fu invce la volta di Messina-Reggio Calabria, con migliaia di vittime e un maremoto nello Stretto.

Nel 442 e nel 476 d.C. toccò a Roma, con un crollo parziale del Colosseo, danni a innumerevoli monumenti e crollli agli edifici civili.

Nell’801 un terremoto distastroso colpì Perugia, le scosse furono avertite anche a Roma, che nell’847 e nell’849 fu danneggiata da nuove scosse.

Veduta in elicottero del colosseo. Storia sismica dell'Italia

Veduta in elicottero del colosseo.

Nel 908 e 989 Irpinia e Sannio furono colpite da una serie di potenti terremoti, probabilmente nono grado della scala Mercalli.

Nell’anno 1004 fu Padova a cadere nel mirino della natura, dove ne uscì parzialmente distrutta. Nel 1046 invece la valle dell’Adige fu colpita da una serie di scosse di rilevante intensità.

Nel 1104 fu la Liguria a essere colpita, con numerose vittime.

Dall’anno mille a oggi si sono verificati circa 30.000 eventi sismici di media e forte intensità, di questi più di duecento sono stati definiti disastrosi.

Nel solo ventesimo secolo si contano circa 130.000 vittime.

Nel 1169 la Sicilia orientale venne stretta nella morsa di un potente sisma, approssimato intorno al decimo grado della scala Mercalli. Da Catania a Siracusa si contarono migliaia di morti.

Terremoto di Noto, Sicilia orientale. Storia sismica dell'Italia

Terremoto di Noto, Sicilia orientale.

Nel 1315 L’Aquila subì un terremoto distruttivo, quantificabile intorno al nono grado della Mercalli. Nel 1343 il Golfo di Napoli fu interessato da un potente maremoto, che portò alla devastazione del porto della città partenopea.

Poi toccò al Friuli nel 1348, con migliaia di morti.

Il 5 dicembre del 1456 il regno di Napoli fu devastato da uno dei più grandi sismi della storia sismica d’Italia: trentamila morti, scosse del decimo grado della scala mercalli e devastazioni dall’Abruzzo, al Molise, alla Campania, alla Puglia e alla Basilicata.

Terremoto del Regno di Napoli, 1456. Storia sismica dell'Italia

Terremoto del Regno di Napoli, 1456.

l’11 marzo del 1693, in Sicilia orientale, un terremoto dell’undicesimo grado della mercalli portò morte e devastazione in quella magnifica terra. 60.000 persone persero la vita, seguì un maremoto.

Molti scienziati concordano che questo fu uno dei più potenti sismi mai registrati nell’era dell’uomo in Italia.

Il 5 febbraio del 1783 lo Stretto di Messina fu devastato ancora da un teremoto dell’undicesimo grado Mercalli, si registrarono 50.000 morti.

Il 26 luglio del 1805 fu la volta della mia città, Campobasso, con un sisma del decimo grado della Mercalli. Persero la vita quasi seimila persone in quella tragica notte.

Terremoto 1805 - Vesuvio Storia sismica dell'Italia

Terremoto 1805 – Vesuvio

Il 16 dicembre 1857 le provincie di Salerno e di Potenza furono quasi rase al suole da un potente sisma, che uccise quasi dodicimila persone.

Il 28 dicembre 1908 una delle più grandi sciagure naturali dell’Europa colpì lo Stretto di Messina.La regione venne letteralmente distrutta da un terremoto, probabilmente del dodicesimo grado Mercalli (vere e proprie mutazioni morfologiche del territorio).

Circa 120.000 persone perirono e molti scomparvero nel maremoto che colpì la zona.

Avezzano 1915 Storia sismica dell'Italia

Avezzano 1915

Nel 1915 più di trentamila persone morirono nel terremoto di Avezzano, il sisma fu avvertito distintamente a Roma e a Napoli.

Come capirete la storia sismica d’Italia è davvero lunga. Il novecento fu teatro di numerosi terremoti: 1930 in Irpinia, 1938 nel Basso Tirreno, 1968 in Belice, 1976 in Friuli, 1980 in Irpinia, 1990 in Sicilia, 1997 in Umbria, 31 ottobre 2002 di nuovo in Molise, 6 aprile 2009 a L’Aquila, 29 maggio 2012 in Emilia-Romagna, 24 agosto 2016 ad Amatrice e arriviamo all’ultima del 30 ottobre 2016, che è stata definita una delle più forti scosse sismiche mai registrate in Italia.

Nell’agosto 2018, il Molise viene nuovamente flagellato dalla furia della natura. Il 14 agosto, alle 23.48, l’area del paese di Montecilfone (CB) subisce un terremoto di magnitudo 4.4. Il 16 agosto ne subirà una seconda, di magnitudo 5.1: cui seguirà uno sciame sismico tuttora in atto, mentre sto scrivendo e aggiornando questo articolo.

Aaronne Colagrossi.
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